mercoledì 28 novembre 2007

Riflessioni finali







L’utilizzo della tecnologia informatica promuove naturalmente il ruolo attivo dei discenti che sono navigatori della rete e attori-produttori del proprio processo di apprendimento.
Utilizzando la rete e il supporto informatico, l’ambito delle possibilità di seguire diverse piste di apprendimento, molteplici interazioni e soluzioni diviene illimitato. Lo stesso studente che nell’ambito di un percorso suggerito attraverso la mappa reticolare costruisce una sua personale scaletta di conoscenze diviene autore anche se utilizza informazioni prodotte materialmente da altri.
Sul piano operativo dell’attività didattica i ruoli "docente" e " apprendente" divengono più sfumati, giungendo spesso a una attività vicendevolmente integrata: il docente è facilitatore, “apripista”, in un percorso di apprendimento che il discente sviluppa, amplia e potenzialmente porta anche oltre il panorama già delineato: una costruzione del sapere e delle conoscenze che lascia ampio spazio a inclinazioni, interessi personali dello studente, rendendo in questo modo il processo apprenditivo coinvolgente e a misura di studente.
La costruzione delle conoscenze attraverso attività di tipo cooperativo diviene una costruzione di gruppo, sociale, un processo di costruzione continua a più voci, che integra più punti di vista, pronta a rigenerarsi continuamente.
La tipologia di progetto sopra esposto sicuramente vuole evidenziare come si cerchi oggi di passare da una metodologia tradizionalmente frontale del percorso didattico a un tipo di metodologia quanto più varia negli input e quanto più flessibile e incline ai diversi stili apprenditivi dei discenti: oggigiorno in classe è necessario introdurre metodologie di tipo dialogico e induttivo, che rendano gli studenti i veri protagonisti dell’acquisizione delle conoscenze e non passivi ascoltatori di contenuti e ricettori di conoscenze meramente dichiarative; il docente o i docenti devono quindi essere attenti conoscitori di metodologie e strategie per mettere in atto processi didattico educativi multimodali e multidisciplinari a conferma che anche a scuola, in classe, il sapere è reticolare e non autoreferenziale.

Tecniche didattiche: brainstorming e cooperative learning

brainstorming
Il brainstorming è una tecnica che stimola la creatività di gruppo per far emergere idee, associazioni o eventualmente risoluzioni di un problema.
Credo sia necessario sottolineare come la perfetta realizzazione di una attività di brainstorming avvenga in un ambiente, sia esso un microgruppo o la classe, in cui ognuno si senta quanto più libero di esprimersi liberamente e senza vincoli di sorta in termini ideativi e associativi. Non vi è valutazione o censura da parte né dei pari ne del docente; tale pratica è sicuramente consigliabile in tutte quelle situazioni che richiedono un primo approccio ad un problema o ad una situazione da analizzare.
In ambito linguistico il brain storming attiva nei discenti conoscenze pregresse sia in termini di contenuti che in termini formali (personal and content schemata), nonché motiva e sicuramente stimola la curiosità degli studenti stessi nei confronti di un primo approccio a una tematica.
Il cooperative learning utilizza il gruppo come nucleo centrale delle attività svolte, si configura come un arcipelago di proposte in cui le componenti fondamentali si possono individuare nella:
interdipendenza positiva: non può esistere successo individuale senza un successo collettivo.
Responsabilità individuale: ogni studente è responsabile di una parte del lavoro complessivo del gruppo.
Interazione costruttiva diretta e uso di abilità sociali: gli studenti si devono scambiare aiuto reciproco e incoraggiamento.
Per lavorare in gruppo ogni studente deve possedere abilità sociali del tipo: guidare il gruppo, prendere decisioni, favorire la partecipazione e la cooperazione, ecc.;
valutazione del gruppo: il gruppo valuta il lavoro svolto, esamina le strategie utilizzate e riflette, attraverso l’intermediazione dell’insegnante su come può essere ulteriormente elaborato o migliorato.
Gestire un gruppo di lavoro in ambito didattico non è cosa semplice: è necessario innanzitutto formare un gruppo omogeneo per abilità: gli studenti più abili possono dare un aiuto a quelli meno sciolti e preparati in modo da ottenere notevoli risultati in termini di coesione del gruppo stesso.
Credo sia importante, a questo punto, prima di procedere all'attività vera e propria, costruire un momento di coinvolgimento ed istruzione a inizio attività: in questo modo gli studenti saranno più entusiasti rispetto all'attività che andranno a svolgere e avranno un'idea più chiara di quello che andranno a fare e secondo quali tempistiche e modalità. Alcune volte ce ne dimentichiamo, ma sarà sempre necessario fornire agli studenti una dimostrazione pratica delle attività da svolgere, a meno che essa sia assolutamente familiare.
Il successo di una attività di gruppo è sicuramente aiutato dal fatto di dare agli studenti un tempo entro il quale l'attività dovrebbe concludersi in modo da fornire una cornice di riferimento.
Durante l'attività è necessario tenere sott'occhio come si sta procedendo nell'attività dei diversi gruppi; spesso si fa riferimento all'attività di monitoring o monitoraggio; secondo questa tecnica ci si muove nella classe ascoltando l'attività dei diversi gruppi o delle coppie di studenti al fine di aiutarli oppure per raccogliere spunti o semplicemente prendere nota di alcune difficoltà o particolarità che potranno essere discusse successivamente di fronte alla classe.
Le attività di gruppo ci permettono inoltre di monitorare e supportare in modo più diretto e specifico studenti che pensiamo possano beneficiare di un nostro intervento diretto, soprattutto in forma più riservata, vale a dire non di fronte a tutta la classe.
In una fase successiva all'attività di gruppo è necessario organizzare una forma di feedback: ad esempio potrebbe essere utile far discutere gli studenti in plenaria su cosa è accaduto durante l'attività di gruppo e aggiungere le nostre riflessioni e correzioni.
Naturalmente spesso possono sorgere delle problematiche, che nei limiti del possibile dovrebbero esssere anticipate; una di queste può essere data dai gruppi più veloci che concludono prima degli altri la loro attività. Una soluzione ottimale potrebbe essere quella di fornire ai soggetti più abili e veloci delle estensioni delle attività svolte in gruppo oppure attività collaterali nelle quali i gruppi oppure delle copie possono essere coinvolte. Indicativamente quando circa i 3/4 della classe ha concluso l'attività potremmo interrompere i lavori e procedere con la fase di controllo e di feedback.
E' necessario che la composizione del gruppo possa variare periodicamente, in modo che tutti i membri del gruppo stesso possano trarre il massimo dalla attività.

venerdì 23 novembre 2007

Strumenti didattici: approfondimenti

Se visitiamo diverse ambienti didattici, noteremo come ormai sia diffuso l'utilizzo di proiettori, lavagne interattive e computer con accesso costante e immediato ad Internet; se gli insegnanti vogliono che gli studenti ricerchino direttamente un'informazione fanno utilizzare agli stessi un motore di ricerca come Google e i risultati si possono mostrare su IWB (interactive white board). In altre realtà ci si basa sull'utilizzo essenzialmente di una lavagna, un videoproiettore e un registratore. In altre ancora si ha a disposizione solo una lavagna e del gesso.
Jill e Charles Hadfields rappresentano queste realtà con una piramide delle risorse tecnologiche a disposizione nel processo di apprendimento.


In una realtà caratterizzata dalla obsolescenza tecnologica essere privi di tali risorse può significare ostacolare l'ottimale processo di apprendimento delle lingue straniere. Credo sia necessario ricordare che spesso una delle risorse più importanti che abbiamo a disposizione è la realtà che ognuno degli studenti porta con sé, una ricchezza che deve essere sempre valorizzata al di là dei supporti tecnologici a disposizione.
I supporti didattici a disposizione oggigiorno sono notevoli; essi forniscono molteplici percorsi di ricerca e scoperta da parte del discente, tuttavia credo sia necessario sottolineare che gli stessi devono essere considerati strumenti di supporto all’apprendimento quali che siano le tecniche didattiche o le metodologie che come insegnanti abbiamo deciso di applicare in classe.
La lavagna luminosa (overhead projector-OHP)

Supporto tecnico di agevole uso, la lavagna luminosa può proiettare su lucidi praticamente qualsiasi materiale vogliamo illustrare alla classe; è dotata di un altissimo grado di versatilità: possiamo proiettare testi, esercizi grammaticali, immagini, diagrammi e gli stessi elaborati forniti dagli studenti. I lucidi possono essere stampati e fotocopiati. Una delle maggiori potenzialità della lavagna luminosa è che possiamo mostrare agli studenti solo una parte del percorso che vogliamo proporre e non l’intero lucido. Ad esempio, coprendo una parte del lucido con un pezzo di carta possiamo eliminare quello che gli studenti non devono leggere in quel momento, portandoli ad effettuare dei processi di inferenza. Potremmo avere ad esempio una serie di domande da una parte del lucido e le risposte dall’altra parte. Possiamo inoltre lavorare per livelli, sovrapponendo un lucido all’altro, in modo da costruire gradualmente una storia completa.
Lo strumento si presta anche a un tipo di attività cooperativa: possiamo posizionare sulla lavagna luminosa un testo con blanks da completare in modo che a turno gli studenti possano intervenire direttamente e scrivere a turno su lucido le parole mancanti. Alternativamente, gli studenti in un momento successivo alla discussione di gruppo, possono stendere una lista delle argomentazioni affrontate e mostrarle ai compagni nel momento in cui attuano la loro presentazione alla classe.

Utilissime per prendere appunti e note volanti nel corso di una discussione, per modificare e cambiare i punti (ordine di una discussione) e per il fatto che i singoli fogli possono essere strappati e tenuti come riferimento per riferimento futuro. Molte di queste qualità e tante altre possono essere naturalmente condivise dalla tecnologia informatica, ma le flip chart hanno molti vantaggi: sono trasportabili, economiche e non richiedono competenze tecniche che non sempre tutti noi insegnanti possediamo!
A mio parere le flip chart sono ottime in un paio di situazioni: nella prima, un insegnante o il cosiddetto portavoce o “group leader” scrive sulla flip chart e registra i punti che vengono individuati in relazione a una discussione; in ogni momento i partecipanti del gruppo possono intervenire e chiedere che vengano apportate modifiche a quanto scritto su flip chart. Ottimale sarebbe che ogni gruppo possedesse una propria flip chart; alla fine delle attività ogni partecipante può muoversi per l’aula e osservare i contributi registrati da ogni singolo gruppo. Le flip chart possono essere posizionate in diversi punti dell’aula ad indicare un diverso argomento o un diverso punto di vista espresso. Gli studenti possono quindi liberamente muoversi nell'aula e scrivere le proprie opinioni sia in accordo o in disaccordo o semplicemente farsi un’idea delle opinioni altrui.



Presentazioni basate sull’uso del computer
Il computer ha modificato il modo di presentazione dei lavori di gruppo. Grazie all’utilizzo di un computer e di un proiettore, tutto ciò che compare sul nostro computer, un’immagine, una cartina, un diagramma, possono essere mostrate all’intera classe. Power Point da la possibilità a noi insegnanti, ma anche agli stessi studenti, di presentare materiale di tipo visuale in modo dinamico e interessante. Le modalità di utilizzo più semplici di Power Point sono state usate e forse “abusate” (elenchi puntati o numerati di item) e sicuramente non rappresentano la modalità d’uso più efficace. Il software offre sicuramente opzioni più interessanti e forse spesso sconosciute: mescolare testi, elementi visivi con tracce audio e video, oltre ad effetti di dissolvimento di immagini, e integrazioni di musica, testo e e film che vengono integrati nella presentazione. Non vi è dubbio che questa multimodalità di presentazione è di gran lunga più efficace delle modalità più tradizionali.

Le ultime glottotecnologie...
Ritengo opportuno a questo punto inserire alcune riflessioni su un supporto tecnologico per l’ apprendimento in generale che è presente solo da pochi anni in ambienti di tipo apprenditivo e che non ha ancora visto la sua comparsa, se non sporadicamente, nelle realtà didattiche italiane. Si tratta della IWB, interactive white board.

Questa lavagna interattiva ha le stesse caratteristiche di un computer collegato ad un videoproiettore, ma anche degli ulteriori vantaggi: innanzitutto studenti e insegnanti possono scrivere sulla lavagna sulla quale, contemporaneamente vengono proiettate immagini o scritte, e naturalmente le si possono manipolare con l’uso di penne speciali oppure a mani nude, con il semplice tocco delle dita: la penna oppure il dito funziona come il mouse del computer. In secondo luogo, ciò che appare sulla lavagna( così come lo schermo di un computer) può essere salvato o stampato per essere riutilizzato. Vedendo in azione questo tipo di tecnologia si è immediatamente e positivamente impressionati dalla versatilità e dalla interattività dello strumento: la possibilità di muovere lettere, parole, frasi o immagini da una parte all’altra della lavagna con il semplice tocco delle dita è estremamente coinvolgente, soprattutto per gli apprendenti più giovani. Testi, grafica, funzionalità Internet materiali audio e video possono essere controllati dalla lavagna interattiva. Naturalmente uno dei motivi della sua lenta e ancora sporadica diffusione rispetto ai paesi del Centro e Nord Europa è dovuto probabilmente al costo e alle critiche che tendono a considerare l’utilizzo della IWB come una impostazione della lezione di tipo frontale e non centrata sul discente o su più discenti; a mio parere l’impostazione didattica in un percorso educativo dovrebbe prevedere diverse modalità di input e di strumentazione di supporto lasciando quanto più possibile ai discenti il ruolo di protagonisti, di veri e propri esploratori di nuove conoscenze e abilità linguistiche.

Webquest:

Un particolare attività basata sul project work che utilizza come risorsa per il recupero delle informazioni la rete; però anzichè avere gli studenti che cercano liberamente in Internet le informazioni, in un webquest l'insegnante ha già tracciato un percorso, basato su una breve contestualizzazione seguita dall'indicazione di link cliccabili da visitare al fine di completare una serie di attività o tasks.

mercoledì 21 novembre 2007

Cosa valutare?

Valutazione: criteri e loro declinazione

La valutazione che si è proceduto ad attuare è stata di tipo trasversale: non solo ha preso in considerazione l’abilità degli studenti di utilizzare il supporto informatico (nella fattispecie Power Point e l’utilizzo della rete in modalità guidata attraverso lo svolgimento di un webquest), ma anche di esporre in forma orale in lingua straniera i contenuti elaborati a livello informatico: saper quindi mostrare una abilità di comunicazione per dare informazioni sul lavoro svolto, argomentare, descrivere e giustificare quanto esposto oralmente.
La valutazione ha riguardato anche la prova di ascolto presentata: la capacità degli studenti di saper cogliere gli elementi mancanti a livello di attività ricettiva che si ricollegano al vocabolario tecnico di riferimento. Oltre a una valutazione puntuale che si è proceduto a svolgere nella parte finale del progetto, la valutazione è stata effettuata anche in itinere, attraverso le competenze e le abilità mostrate dagli apprendenti nello svolgere le diverse attività, sia a livello individuale, sia a livello di gruppo nella progressione del loro rendimento, nella capacità di rielaborare autonomamente i contenuti, nella partecipazione attiva , nel rispetto delle scadenze e nell’attitudine e nel comportamento in classe durante le atività di gruppo. Nello svolgimento del role-play sono state prese in considerazione parametri quali adeguatezza e pertinenza delle informazioni, esposizione articolata e lineare, fluenza, correttezza della pronuncia, uso di un lessico quanto più vario ma appropriato al registro comunicativo e correttezza delle strutture morfosintattiche. Gli studenti hanno "messo in campo"anche una certa abilità di problem solving (saper risolvere problemi o individuare alternative e proposte "in situazione") mostrando di aver compreso i concetti esposti nel corso del progetto e la loro relativa applicazione.
Per quanto riguarda l’ultima prova prevista dalla verifica sommativa, consistente in una prova di produzione scritta sulla base di un modello fornito, i descrittori di cui si è tenuto conto sono stati essenzialmente i seguenti: rispetto della consegna (completa o incompleta), correttezza morfosintattica lessicale e ortografica(correttezza, errori sparsi, errori sistematici e diffusi), completezza e ricchezza delle informazioni (numerose, sufficienti, scarse), forma e esposizione(chiara, lineare appropriatezza o carenza di connettori).

domenica 18 novembre 2007




Dalla nona alla dodicesima ora in classe:


Nella fase finale dell’attività progettuale si è proceduto attraverso diverse tecniche di testing alla verifica di quanto appreso nel corso del progetto.
In un primo momento si è proposto una attività di listening attraverso l’ascolto di una registrazione audio di una conversazione tra un cliente e un consulente vacanza. L’esercizio consiste in una attività di fill in the blanks with the missing words (completamento delle battute mancanti nel corso dell'ascolto della attività di listening); gli studenti sono stati quindi chiamati a far ricorso a competenze sia di tipo linguistico, morfosintattico, lessicale ma anche a strategie di inferenza, per cogliere aspetti non strettamente linguistici legati al contesto di riferimento (l’agenzia di viaggi).
A seguire è stato richiesto agli studenti di lavorare a coppie svolgendo attività di role-play cercando di ricostruire un dialogo sulla base della seguente situazione: due amici discutono sulla tipologia di vacanza da preferire per un viaggio in Irlanda: fly and drive, vacanza studio, package tour, soggiorno in b & b, in hotel oppure in ostello. Il dialogo è stato preparato da ogni coppia e successivamente drammatizzato davanti alla classe: gli studenti sono stati in grado di esporre in maniera chiara la propria drammatizzazione, adducendo ragioni pro e contro un certo punto di vista e indicando vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni: i punti salienti del discorso sono stati messi in evidenza e sostenuti con particolari pertinenti.
Successivamente ad ogni coppia di studenti è stato fornito del materiale autentico (leaflets, flyers e brochures) per drammatizzare una situazione agenziale tra un cliente e un operatore d’agenzia: attraverso l’utilizzo degli stessi materiali, delle conoscenze professionali e delle competenze linguistiche in lingua straniera si è cercato di rendere in maniera quanto più autentica e realistica la drammatizzazione in classe.
La fase finale della verifica si è chiusa con la stesura di una lettera commerciale, sulla base di un modello fornito con indicazioni precise di layout in cui si chiedeva agli studenti di inviare una richiesta di materiale informativo sulle manifestazioni estive all’Ufficio del Turismo di Dublino da parte di una agenzia italiana poiché alcuni clienti erano interessati a pianificare una vacanza in Irlanda.

Settima e ottava h. in aula multimediale

Ogni gruppo ha presentato, mediante utilizzo di computer e videoproiettore, la propria attività in Power Point (5-8 slides per gruppo) alla classe in forma plenaria; l’esposizione è avvenuta in lingua straniera e prevedeva il commento da parte degli studenti delle slide proposte; gli altri gruppi ponevano domande e chiedevano chiarimenti qualora concetti o aspetti risultassero poco chiari o sconosciuti. Ad ogni studente è stata fornita una dispensa riassuntiva dei lavori svolti da parte di tutti i gruppi per la revisione personale.

lunedì 12 novembre 2007



Laboratorio di informatica (4 h.)

Gli studenti sono stati suddivisi in 5 gruppi di 4 studenti per svolgere l’attività laboratoriale al computer. Ad ogni gruppo è stata fornita una mappa reticolare del progetto, sia in forma scritta, sia in forma grafica.
L’attività ha permesso di sviluppare un forte apprendimento cooperativo basato sulla tecnica del learning by doing al fine di ampliare e approfondire una delle aree della scheda del progetto. L’attività è stata ulteriormente guidata attraverso la consegna di un vero e proprio webquest da portare a termine entro la fine delle 4 h. laboratoriali. Nel corso delle stesse 4 h. gli studenti hanno redatto in Power Point una personale presentazione dell’area di loro interesse, avvalendosi di immagini e testi reperiti durante la loro attività di ricerca in Internet e nello svolgimento delle domande-quiz proposte dalla docente.
MAPPA RETICOLARE
Il prodotto turistico Irlanda[1]* (disciplina Tecnica turistica)

Il settore del turismo e dei trasporti abbraccia l’insieme delle relazioni che nascono per lo spostamento temporaneo delle persone. Per comprendere il fenomeno turistico e le sue diverse manifestazioni in una particolare nazione è necessario definire le coordinate del fenomeno attraverso la terminologia ufficiale del settore stabilita dall’organizzazione mondiale per il turismo(1): turismo internazionale inbound e outbound, turismo nazionale, domestico, outgoing, ecc. In relazione alla nazione Irlanda, per quanto riguarda l’ambito strettamente economico, lo sviluppo che l’ha caratterizzata a partire dagli anni ’90 sino ad oggi ha portato gli economisti a coniare l’espressione idiomatica di “celtic tiger" (2).
Il settore turistico stesso nella sua articolazione a livello nazionale ha portato al costituirsi nel 2003 dell’ Ente Nazionale per lo Sviluppo Turistico ( National Tourism Development Authority) (3) : nato dal precedente ente governativo di Stato denominato Bord Fáilte e dal Cert (Agenzia di Stato per la formazione turistica), l’Ente si occupa di accrescere il contributo del turismo all’economia facilitando lo sviluppo di imprese turistiche competitive.
Per quanto riguarda il settore trasporti, da e per l’Irlanda, (4) essi vengono assicurati soprattutto, dato il carattere insulare della nazione, attraverso una rete di aeroporti distribuiti su tutto il territorio: i principali sono Dublino, Cork, Shannon, Knock, Galway, Kerry e Donegal. La rete ferroviaria è poco sviluppata, se non nell’area suburbana di Dublino con un sistema ferroviario leggero denominato Dart.La conformazione frastagliata delle coste e l’esistenza di isole e penisole, ha portato allo sviluppo di compagnie di navigazione sia interne sia internazionali verso il Galles, l’Inghilterra, l’Isola di Man e la Francia. Il sistema di trasporto pubblico su gomma (Bus Eirann) è sviluppato da una fitta rete di servizi su tutto il territorio e molto utilizzato vista il non ottimale sviluppo della rete ferroviaria.
A livello nazionale (Repubblica d’Irlanda) vengono distinte 7 regioni dal punto di vista turistico: l’Irlanda del Nord-Ovest, l’Irlanda dell’Ovest, la regione dello Shannon,la regione del Sud-Ovest, il Sud-Est, la costa Est, la regione delle Midlands e l’area di Dublino (5).
A livello nazionale sono censiti approssimativamente 780 siti che rientrano a pieno titolo nei monumenti nazionali d’Irlanda (dimore storiche, parchi e giardini) e che sono gestiti e curati a livello statale (6). In particolar modo i castelli, riconosciuti quali monumenti nazionali, vedasi a tal proposito la regione dello Shannon con l’ottimo esempio di conservazione del Bunratty Castle (7) e del Folk National Park adiacente con un centro visitatori multimediale, contribuiscono alla ricostruzione della storia irlandese.
La letteratura irlandese è frutto della commistione tra mitologia pagana, forti tradizioni cristiane e un legame costante con la propria terra e il folklore (8): le leggende popolari, narrate ai turisti tutt’ora richiamano spesso l’attenzione a quello che è il simbolo magico d’Irlanda: il Leprechaun (9), un po’ folletto e un po’ gnomo. Sottofondo naturale delle tradizioni popolari è la musica irlandese (10) il flauto, il bodhran, le cornamuse, la chitarra, il banjo e le voci a cappella ( sean nós).
Il Museo Nazionale Irlandese (11) rende testimonianza delle tradizioni artistiche, della storia e del patrimonio archeologico irlandese: un’importante esposizione raccoglie i primi ornamenti dell’età del Bronzo, che fondono la tradizione celtica con quella cristiana sino ad arrivare alle produzioni del Medioevo. Del Museo fanno parte anche una sezione dedicata alla storia naturale e alla vita contadina.
Uno dei tesori più preziosi del Medioevo Irlandese è certamente il Book of Kells, conservato presso la Biblioteca del Trinity College di Dublino(12): risalente all’800 D.C. il manoscritto è uno dei più finemente decorati al mondo; al suo interno vi sono trascritti i 4 Vangeli in lingua latina.
Dublino(13), la capitale dell’Irlanda, è l’ unica vera grande città della Repubblica, con oltre 500.000 abitanti, sviluppata su di un insediamento vichingo ha un aspetto architettonico prevalentemente georgiano. I suoi legami con la letteratura sono ricchi tanto che nel 1991 è stato aperto un museo dedicato interamente agli scrittori irlandesi: il Dublin Writers Museum (14): al suo interno è ripercorsa la storia della letteratura irlandese e dei suoi principali esponenti: J Swift, G.B. Shaw, O. Wilde, J. Joyce. Cultura, tradizioni letterarie, folklore e divertimento prendono vita in quello che è il luogo per eccellenza della socialità e delle relazioni: il pub (15 )(16)


[1]* Si precisa che oggetto della trattazione è la sola Repubblica Indipendente d’Irlanda; la parte del territorio appartenente politicamente alla Gran Bretagna (Ulster) non rientra nel progetto.
Svolgimento della seconda ora in aula multimediale.
In un secondo momento gli studenti e gli insegnanti si sono trasferiti in aula multimediale per assistere alla proiezione di un DVD fornito dall’Ente del Turismo Irlandese e destinato agli operatori turistici italiani. Il filmato della durata di 30 minuti, è corredato da riprese video, immagini, e solo in parte da testi (sottotitoli, descrizioni ecc.). Notevole è stato inoltre l'impatto delle musiche di sottofondo che spaziavano dai generi più tradizionali alle melodie pop e rock più recenti. Gli studenti hanno inoltre saputo riconoscere le località turistiche più famose e le band musicali: la scelta del video è stata supportata dall’intenzione di sollecitare un apprendimento di tipo multimodale (immagini, suoni, lingua scritta e orale); gli studenti hanno mostrato di saper comprendere i concetti fondamentali di discorsi formulati in lingua standard sia su su argomenti concreti, sia su argomenti astratti, in particolar modo hanno mostrato di comprendere la terminologia relativa al loro settore di specializzazione.
In un momento successivo alla prima visione del filmato, il docente di lingua inglese, coadiuvato dal lettore madrelingua di nazionalità irlandese, che ha saputo fornire inoltre un apporto personale e ancor più autentico all’attività, hanno proceduto alla verifica della comprensione del filmato attraverso domande specifiche (attività di scanning). Le risposte e i concetti chiave individuati dagli studenti sono stati riportati su flip chart a disposizione degli stessi in aula multimediale da parte della docente di lingua inglese che provvedeva a dare una forma grafica sistematica ai contenuti attraverso associogrammi. L’interazione con il parlante nativo non ha causato eccessivi sforzi per nessuna delle parti coinvolte; gli studenti esponevano con discreta chiarezza i propri punti di vista sostenendoli con opportune spiegazioni ed argomentazioni.


Svolgimento della prima ora in classe:
L’introduzione al progetto è avvenuta in classe in compresenza con il docente di tecnica turistica. In una prima fase preparatoria si è sviluppata una attività di warm up da parte dei docenti per attivare le conoscenze pregresse degli studenti sull’argomento in lingua straniera. Con l’aiuto di supporti cartografici, delle conoscenze pregresse, del bagaglio esperienziale e con i suggerimenti dei docenti di entrambe le discipline, gli studenti sono stati in grado di fissare oralmente le prime coordinate di riferimento attraverso una esposizione orale libera in forma plenaria.(brainstorming) Successivamente, attraverso l’utilizzo di lucidi su lavagna luminosa si è presentato un diagramma di riferimento relativo alla ripartizione del settore turistico seguito da un glossario bilingue della terminologia turistico-economica (inbound and outbound tourism, types of tourism: heritage, environmental and rural tourism, activity holiday…Acronimi quali MICE, VFR…).
La terminologia è stata parafrasata e commentata in lingua straniera; la presenza di entrambi i docenti ha garantito correttezza sia formale, sia contenutistica. Gli studenti hanno provveduto a registrare in forma scritta le terminologie fornite schematizzando le nozioni acquisite e integrandole con le conoscenze pregresse di tecnica turistica.

venerdì 9 novembre 2007

Motivazione del Progetto:
La scelta del tema da trattare è nata dall’interesse degli apprendenti per una nazione appartenente alla Comunità Europea che possiede, agli occhi dei discenti stessi, un appeal positivo e "dinamico". Conosciuta perché sempre più di frequente meta di vacanze studio da parte degli studenti e perché patria di cantanti e gruppi musicali di fama internazionale, l’interesse verso la nazione è stato supportato dalla stessa docente di lingua inglese, per la propria personale e diretta conoscenza della realtà nazionale e dal conversatore di madrelingua inglese, proveniente dalla capitale, Dublino.
Lo sviluppo economico e turistico che ha caratterizzato l'Emerald Island negli ultimi anni ha permesso di ben coadiuvare componenti culturali, turistico-economiche e linguistiche nell’ambito del progetto sviluppato.

mercoledì 7 novembre 2007

Culture, Tourism and Development: il prodotto turistico Irlanda

Materia: Inglese per il turismo, discipline turistiche e aziendali (tecnica turistica).
Destinatari: classe IV Istituto Tecnico per il Turismo (n. 20 alunni).
Livello linguistico: B1+ del Quadro Comune Europeo per lo studio di riferimento per le lingue (livello soglia potenziato).
Periodo di svolgimento: II quadrimestre (febbraio-marzo), immediatamente precedente al periodo di stage degli studenti in agenzia di viaggio.
Durata: 12 ore corrispondenti a 4 settimane di attività didattica.
PRE-REQUISITI:
Funzioni linguistiche:
microlingua del turismo con particolare riferimento all’ambito dei prodotti turistici, semplici, complessi e isolati in relazione alla nazione presa in considerazione nell’ambito del progetto; capacità di formulare proposte e gestire negoziazioni e vendite in un rapporto consulente vacanze/cliente finale.
Conoscenze multimediali: conoscenza degli strumenti per la navigazione in rete, utilizzo di Word Processor per la stesura di elaborati e Power Point per la presentazione dei lavori di gruppo di fronte alla classe.
CONTENUTI:
Funzioni linguistiche:
approfondimento delle strutture linguistiche inerenti il mondo turistico (declinate nello svolgimento delle diverse attività).
Lessico: terminologia inerente il settore turistico specifico della realtà irlandese (differenziate nelle sotto-categorie Transport, Accomodation and Travel).
Strutture grammaticali: non viene presentato nel corso del progetto nessun elemento o struttura grammaticale. La lingua diviene mezzo per trasmettere e gestire contenuti(lingua veicolare).
Conoscenze multimediali: approfondimento delle strategie di navigazione volte all’individuazione dei concetti chiave relativi alla nazione studiata su fonti documentali autentiche(siti ufficiali irlandesi). Ricerca di informazioni in rete sulla base di una mappa reticolare fornita dai docenti e da quesiti proposti ai discenti. Verifica della pertinenza delle informazioni reperite in rete e redazione di un documento Power Point per i lavori di gruppo.
OBIETTIVI:
Conoscenze:
Lo studente utilizza appropriatamente la terminologia del settore turistico in lingua straniera per spiegare fenomeni turistici e individuare aspetti rilevanti della nazione analizzata al fine di sviluppare un itinerario turistico da proporre a un potenziale cliente finale (conoscenze di civiltà irlandese e di tecnica turistica).
Lo studente utilizza in modo autonomo il programma di presentazione Powerpoint per organizzare le conoscenze acquisite e rielaborarle in modo personale per esporle alla classe e all’insegnante sotto forma di elaborato di gruppo.
Obiettivi formativi:
Sviluppare il pensiero associativo (brainstorming).
Sviluppare abilità di cooperazione tra gli alunni a fini progettuali.
Ampliare le conoscenze dichiarative di ogni studente (il sapere) permettendogli di acquisire una competenza socio-culturale e del settore specialistico di formazione attraverso il confronto fra culture. Approfondire le conoscenze di un paese diverso dalla Gran Bretagna permette infatti di individuare usi e costumi peculiari nell’ambito di una nazione caratterizzata da un intenso sviluppo turistico.
Obiettivi disciplinari trasversali:
Rinforzo di una metodologia di approccio alle problematiche, attraverso linguaggi, terminologie corrette, codici e strumenti interpretativi al fine di contribuire costantemente alla formazione di una responsabile coscienza professionale.
Fornire la capacità di cogliere le relazioni tra turismo e le altre realtà produttive.
Fornire la capacità di effettuare scelte significative in situazioni complesse.
Obiettivi linguistici:
Sviluppo di un sapere procedurale (saper fare-know how o abilità –skill) in una lingua straniera.
Potenziamento della propria competenza glottomatetica: il progetto diviene stimolo continuo alla riflessione metalinguistica e all’induzione.
Intervenire oralmente e interagire in piccoli gruppi su aspetti relativi al focus del progetto sviluppato.
Rinforzare le competenze sociolinguistiche declinate nella libera esposizione di pareri, opinioni, suggerimenti ai componenti del gruppo e alla classe.
Acquisire competenze e abilità nell’utilizzo consapevole e proficuo della Rete e sugli strumenti informatici più idonei per la produzione collaborativi e per la presentazione del progetto svolto in Power Point.
Metodo: comunicativo-induttivo
Strumenti: lavagna luminosa, flip-chart, materiale audiovisivo (DVD), proiettore, computer (Internet, Word, Power Point).
Ambienti: aula, sala multimediale, laboratorio di informatica.
Materiali: fotocopie, grafici, cartine geografiche, materiale autentico (leaflets, brochure, cataloghi, flyers, posters ecc.)